Che siamo in crisi lo si sapeva e che uno dei settori che ha maggiormente risentito della crisi economica sia quello alimentare è ormai certo grazie ai dati Istat che però stranamente hanno visto crescere in sordina il mercato dei prodotti biologici.

Curioso vero? Soprattutto se si considera lo scetticismo con cui questi prodotti venivano guardati dal consumatore che non solo non era disposto nel passato a spendere di più per il loro acquisto ma dubitava molto sulla reale qualità e garanzia maggiore.

 Uno dei maggiori ostacoli alla diffusione del biologico è da sempre il prezzo per questo motivo con l’avvento della crisi economica si credeva quasi inevitabile l’accantonamento dei prodotti naturali in favore di discount o super offerte ed invece,ma  proprio in tempo di crisi il consumatore preferisce acquistare di meno, spendere di più ma avere la certezza ( o la speranza) che ciò che mette sulla propria tavola siano prodotti di eccellenza e qualità.

Nascono così ad ogni angolo catene o piccoli negozi che offrono prodotti sempre più controllati e bio. Questi alimenti oltre al normale iter di controlli subiti da tutte le normali aziende agricole, sono soggetti ad ulteriori e severi controlli da parte degli enti certificatori che difficilmente rilasciano il marchio bio ( la foglia disegnata dalle stelle dell’Ue su fondo verde)