Anche la quota di prodotti biologici utilizzati dalla ristorazione collettiva è in crescita: circa 1 milione di bambini mangiano cibo biologico a scuola (come previsto dalla legge n.488/1999, art.59 e da altre leggi regionali) ed alcune regioni, tra le quali Friuli-Venezia Giulia, Toscana, Marche e Basilicata, erogano anche contributi alle amministrazioni locali che optano per i prodotti biologici.
La legge regionale n.29/2002 dell’Emilia-Romagna impone inoltre l’uso esclusivo di prodotti biologici in nidi d’infanzia, scuole d’infanzia e scuole elementari, mentre deve essere di produzione biologica almeno il 35% degli ingredienti utilizzati nelle altre refezioni. A tutelare che tutto ciò avvenga ci sono organismi specializzati.
Gli organismi di controllo autorizzati dal Ministero delle Politiche Agricole sono enti privati a cui la legge assegna il compito di verificare il rispetto dei regolamenti attuativi da parte delle aziende biologiche e concedere il proprio marchio da apporre alle etichette dei prodotti venduti dall’azienda associata.
Tali organismi dovrebbero rispettare il principio di ‘’terzietà’’ non intrattenendo altri rapporti commerciali o di consulenza con le aziende certificate; le Regioni e le Province a statuto speciale sono preposte al controllo di questo aspetto. Gli organismi di controllo effettuano ispezioni presso le aziende associate con cadenza almeno annuale.
L’ispezione consiste in un sopralluogo di un incaricato dell’organismo certificatore che controlla il rispetto delle normative, la tenuta dei registri e se necessario, in presenza di sospette violazioni, preleva campioni da fare analizzare in laboratorio presso l’ARPAT o presso un laboratorio accreditato dal SINAL (Sistema Nazionale per
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