A differenza di quanto accade in tutta Europa, Stati Uniti o Giappone, dove tutte le principali catene distributive realizzano prodotti biologici a proprio marchio, e dove esistono catene di supermercati specializzati, negli ultimi anni la diffusione dei prodotti biologici nella grande distribuzione del nostro Paese ha subito un rallentamento.

 L’esaurimento delle risorse dei Piani regionali di sviluppo – lo strumento con cui le Regioni “spendono” i finanziamenti europei per l’agricoltura – ha avuto la maggior responsabilità nella riduzione del numero delle aziende e delle superfici di vendita.

Il fatto non deve essere inteso però come indice di crisi di mercato: il sistema di controllo è infatti stato lasciato ad aziende maggiormente interessate ai contributi europei, che hanno continuato a vendere i propri prodotti sul mercato convenzionale.

Di conseguenza il volume di prodotti biologici commercializzati si è ridotto solo nel canale supermercati, mentre ha continuato a crescere nel canale dei negozi specializzati ed in quello delle vendite dirette degli agricoltori.