Utilizzare i polisaccaridi estratti dagli scarti della lavorazione del pomodoro per realizzare buste e contenitori per produzioni agricole: si tratta dell’eccellente risultato al quale è giunto l’Istituto di chimica biomolecolare (ICB) del CNR di Pozzuoli. Il processo è stato reso possibile grazie al duro lavoro dell’équipe guidata dalla Dott.ssa Barbara Nicolaus, che dal 2005 studia nuove modalità di produzione della plastica.
Oltre agli “scarti” di pomodoro, all’ICB di Pozzuoli sono oggetto di studio altri residui vegetali come quelli di finocchio, carota e limone: l’obiettivo è quello di mettere in condizione la sinergia ricerca-industria-territorio-istituzioni di portare entro breve a risultati concreti.
Ma il difficile viene proprio adesso, in quanto la parola passa alle aziende che dovranno realizzare i processi di trasformazione e industrializzazione, che al momento hanno ancora costi elevati anche perché i procedimenti sono complessi e lo scarto di pomodori non è continuativo. Se a questi fattori aggiungiamo lo scenario economico generale, i rimpianti per l’impossibilità di attuare, almeno nell’immediato, i benefici di tale scoperta non possono che aumentare.
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