Uno studio pubblicato su “Nature” ha recentemente analizzato il rapporto esistente tra biodiversità e malattie infettive, lanciando l’allarme: la scomparsa di specie animali, vegetali e di microrganismi si traduce infatti in un’indebolimento del sistema grazie al quale è possibile ostacolare l’insorgere di patogeni, lasciandoli all’interno del loro habitat e riducendo le possibilità di infettare l’uomo.

La protezione assicurata dalla presenza di biodiversità è talmente importante per la continuazione della nostra specie da richiedere e pretendere una corretta politica in grado di preservarla, al fine di fermare il lento declino iniziato negli anni 50 e che si stima possa diventare sempre più devastante nel nostro secolo.

Un attento monitoraggio risulta inoltre fondamentale nei luoghi in cui si rileva un rapido aumento degli animali da allevamento, riducendo la possibilità che le malattie infettive passino dalla specie selvatica alla domestica ed infine a quella umana.