La tecnologia basata sul rispetto per l’ambiente è oggi la chiave d’accesso al mercato per molte piccole e medie imprese italiane, sempre più propense ad investire in strumenti alternativi che permettano la scalata nel proprio settore di provenienza.
Oltre all’aumento di competitività, esse sono attualmente le uniche capaci di creare occupazione, impegnando circa il 38% dei lavoratori nel reparto ecologico della produzione, al fine di combattere la forte disoccupazione giovanile che opprime il mondo ed il nostro paese.
Nonostante l’assenza di materie prime, l’Italia è però un luogo con capacità non del tutto sfruttate, se si considera la qualità del territorio ed il clima favorevole, elementi che varrebbe la pena valorizzare con una “Green economy” efficace ed efficiente.
Evitare la privazione in tutto e per tutto dev’essere l’obiettivo di tutti, evitando di essere risucchiati dalla sfiducia nei confronti del domani che tanto sembra volerci essere inculcata, uno scopo raggiungibile se perseguito con i giusti strumenti ed i più sani propositi.
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