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Le coltivazioni Ogm, oltre ad avere effetti nocivi nei confronti della biodiversità vegetale, sembra possano avere conseguenze anche su uno degli insetti più famosi al mondo: le api. Tale conclusione è frutto dei risultati di una ricerca pubblicata sull’ Ecological Society of America e condotta dal Department of Biological Sciences, Simon Fraser University della British Columbia in Canada, che ha studiato il comportamento assunto dalle api in campi coltivati ad OGM. I ricercatori hanno osservato una diminuzione accentuata delle popolazioni dell’imenottero, in prossimità di campi seminati con OGM.

Quando non le uccidono, le piante trans usano le api per distruggere le varietà naturali. Questo è il caso del fagiolino, coltivato nell’Africa occidentale, al centro di uno studio condotto dall’ International Centre of Insect Physiology and Ecology di Nairobi. Tale ricerca ha dimostrato che le api sono attratte maggiormente dai fiori del fagiolino OGM, che presenta una fioritura più intensa rispetto alla varietà nativa. Il frutto di questa preferenza sarebbe un grave inquinamento al livello del genoma della varietà naturale, che nel giro di poche generazioni potrebbe scomparire completamente.

Le api, come per i pesticidi, anche nel caso degli OGM, quindi, si confermano come degli ottimi indicatori ambientali, poichè osservando i loro comportamenti e le loro reazioni è possibile comprendere quali impatti può subire l’ambiente dall’introduzione di specie prodotte con procedimenti lontani anni luce dal miglior meccanismo di colonizzazione terrestre, che risponde al nome di selezione naturale. Non bisogna, inoltre, dimenticare che le api che si nutrono di nettare transgenico, successivamente andranno a produrre miele, cera, propoli e pappa reale, i quali potranno essere introdotti nell’alimentazione umana in maniera involontaria.

L’auspicio finale è quello che le nazioni, dove vengono condotte ricerche per la creazione di OGM, pongano un freno alle attività senza scrupoli delle varie multinazionali mettendo al primo posto la salute dell’ambiente naturale, rispetto all’interesse economico.