cibi_biologici

Molti studi hanno documentato che mangiare cibi non trattati con sostanze chimiche nocive, o addizionati con conservanti di origine sintetica, produce nell’organismo effetti benefici nel breve e nel lungo periodo. Inoltre, la scelta di riconvertirsi verso il biologico ridurrebbe la contaminazione delle falde idriche, legata ai diserbanti e ai pesticidi, e i costi per combattere l’inquinamento e le malattie ad esso collegate.

In merito alle patologie in questione, si devono annoverare i tumori, i disturbi neurologici, endocrini, genetici e altro. Oggi si aggiunge anche l’obesità. Sempre più scienziati credono che l’alimentazione ipercalorica e la sedentarietà non siano sufficienti a spiegare la rapida e continua crescita del numero di obesi, soprattutto tra i bambini. Sembra, infatti, che i chili in eccesso non dipendano solo dal troppo cibo e dallo scarso movimento, ma anche dal contatto con sostanze inquinanti. Proprio in tal senso, recenti ricerche hanno preso in considerazione l’esposizione a sostanze chimiche ad attività endocrina come responsabili dell’eccesso di peso.

I cosiddetti “interferenti endocrini” rappresentano composti chimici in grado di modificare il sistema ormonale dell’essere umano con conseguenti danni all’organismo. I tessuti grassi, poi, rappresentano il bersaglio privilegiato e la sede di accumulo degli inquinanti chimici, specialmente di quelli più resistenti alla degradazione, i cosiddetti POP (Persistent Organic Pollutants).
Sempre più frequentemente vengono pubblicati studi riguardanti le strette correlazioni esistenti tra livelli circolanti di pesticidi organoclorurati e prevalenza di sindrome metabolica e diabete; è stata dimostrata inoltre un’associazione positiva tra l’eccesso di peso e la presenza di pesticidi nel sangue. Una ricerca sul legame fra pesticidi nel sangue e aumentato peso corporeo nei bambini è il frutto di uno studio effettuato da alcuni ricercatori spagnoli.

La correlazione, tra pesticidi ed accesso di peso, è stata documentata confrontando le concentrazioni dell’esaclorobenzene (HCB), nel cordone ombelicale del feto, con il peso degli stessi bambini all’età di sei anni e mezzo.
L’HCB, attualmente vietato a livello internazionale, è stato impiegato fino a qualche anno come fungicida per trattare le granaglie.
La ricerca ha preso in esame 430 bambini nati sull’isola spagnola di Minorca dal 1997 a cui è stata rilevata la concentrazione di HBC nel sangue del cordone ombelicale prima della nascita.
All’età di sei anni e mezzo, i bambini sono stati richiamati e sottoposti a visita di controllo. I ricercatori spagnoli hanno, allora, evidenziato che i bambini, in cui era stata riscontrata la maggior quantità di HCB durante la vita intrauterina, pesavano in media 1,4 chili in più rispetto a quelli in cui le concentrazioni del pesticida erano apparse più basse.
Al di là del ruolo di un singolo pesticida, c’è da chiedersi quali siano le conseguenze del cocktail di veleni che ogni giorno siamo chiamati ad ingerire, respirare, toccare, ecc..

Queste rappresentano solo alcune delle tante motivazioni che sottolineano la necessità di alimentare i bambini, e gli adulti, con cibi biologici.
Una scelta importante che ogni genitore ha il dovere di considerare per migliorare la qualità della propria vita e investire concretamente in salute per i propri figli.