Concime biologico Per fertilizzare i nostri terreni è meglio utilizzare concime biologico. Nell’agricoltura è fondamentale rendere fertile il terreno, le piante per crescere hanno infatti bisogno di sole, acqua, Sali minerali, già contenuti nel terreno ma che in seguito alla raccolta devono essere reintegrati per non modificarne la produttività, e di concime. Il concime biologico, rispetto a quello di sintesi, deriva solo da componenti naturali che non impoveriscono il terreno e che non rischiano di inquinare il suolo e le falde acquifere. Quando si sceglie di avviare una produzione agricola con metodo biologico è dunque necessario far ricorso a questo tipo di concime che, essendo composto da scarti di cibo, delle potature, di sansa, di legna e così via, va ad arricchire il terreno e genera effetti positivi sulle piante e sul suolo. Oltre al compost “vegetale” è possibile mantenere la fertilità del terreno in modo biologico anche con un compost “animale”. Il migliore tra questi ultimi è lo stallatico, il letame trattato e cioè macerato e umidificato per 6 mesi. Altro tipo di compost animale è quello derivante dal sangue della macellazione. Questi metodi di fertilizzazione alquanto antichi infatti portano il terreno ad incrementare la propria resa e migliorano la qualità dei prodotti finali. Come concime biologico che arricchisce invece di impoverire il terreno vi è infine un compost misto sia vegetale che animale che ha, anch’esso, una grande resa sul terreno. Utilizzando concimi biologici, invece che concimi chimici di sintesi, si ha quindi la garanzia di dare al nostro terreno qualcosa di naturale e che lo nutre profondamente.