L’innesto di parti del dna di una specie, ad esempio, animale nel dna di una determinata specie di pianta è il processo sottostante alla creazione degli organismi geneticamente modificati, noti come OGM. Premesso che questo articolo non è la sede più opportuna per ospitare il dibattito circa la correttezza, o meno, di tale processo, qui si vuole dare evidenza di una nuova scoperta. È stata scoperta, infatti, dalla Proceedings of the National Academy of Sciences of the United States of America (PNAS) che la patata dolce presenta naturalmente elementi transgenici. Sono state ritrovate infatti, nel suo dna, sequenze genetiche del dna dell’ agrobacterium. Dopo l’analisi di, circa, 300 varietà di patata dolce, si è potuto osservare la presenza del cosiddetto T-dna, una porzione del plasmide dell’agrobacterium, specializzata in trasferimenti genetici. Il dato interessante è che proprio questa sequenza è quella usata in laboratorio per la creazione delle piante geneticamente modificate. Inoltre, da quanto osservato, proprio questa “acquisizione” di dna avrebbe conferito alle piante di patate dolci delle caratteristiche positive, che hanno permesso, in passato, con evidenze risalenti a circa 8000 anni fa, una selezione da parte degli agricoltori che le hanno coltivate. In conclusione, quello su cui si può riflettere è la presenza, in natura, di organismi che presentano delle modifiche genetiche. È bene, tuttavia, soppesare, le possibili implicazioni di fenomeni come questo, contrapponendo a tali implicazioni quelle generate dalla creazione di Ogm in laboratorio.
La patata dolce: un Ogm naturale
3 Giugno 2015Scritto da Massimiliano Quintiliani
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