Nuove frontiere dell’alimentazione: La nutrigenetica

Studiare i nostri geni sembra esser diventata la panacea per intolleranze e disfunzioni alimentari. O almeno questo è ciò che si propone di fare la nutrigenetica. Negli ultimi anni, si è rinforzata da parte di numerosi studiosi la convinzione che il comportamento dell’essere umano nei confronti degli stimoli ambientali e del cibo è determinato dai nostri geni.

Essi rispondono diversamente ai cambiamenti nella nostra dieta e nel nostro stile di vita. Per questo lo studio delle variazioni geniche a seconda dei cibi ingeriti dal soggetto, valuta rischi e benefici per l’individuo considerando una nutrizione personalizzata. L’interazione fra geni ed alimenti vengono studiati da apposite tecniche bio-molecolari che possono anche dare vita ad un intervento nutrizionale che possa aiutare a prevenire o curare diverse patologie. I geni individuali determinano come i cibi vengono assimilati, metabolizzati, accumulati ed escreti.

Al momento la nutrigenetica viene applicata solo in America con diete personalizzate. Ovviamente non mancano le critiche riguardo ai fondamenti di scientificità di questo approccio a metà strada tra la scienza della nutrizione e la genetica.

Effettivamente la dieta non garantirebbe l’immunità da malattie come l’obesità o il cancro. Una sana alimentazione garantisce uno stile di vita corretto, ma non privo del rischio di ammalarsi.

Infatti, lo psicologo clinico e il formatore Riccardo Serafini, riporta su Yahoo Salute: “Il consiglio degli esperti che vale sempre è quello di cercare di ridurre i comportamenti, anche alimentari, che aumentano il rischio di ammalarsi, quindi condurre una vita il più possibile sana e priva di eccessi”.

Studiare i nostri geni sembra esser diventata la panacea per intolleranze e disfunzioni alimentari. O almeno questo è ciò che si propone di fare la nutrigenetica. Negli ultimi anni, si è rinforzata da parte di numerosi studiosi la convinzione che il comportamento dell’essere umano nei confronti degli stimoli ambientali e del cibo è determinato dai nostri geni.

Studiare i nostri geni sembra esser diventata la panacea per intolleranze e disfunzioni alimentari. O almeno questo è ciò che si propone di fare la nutrigenetica. Negli ultimi anni, si è rinforzata da parte di numerosi studiosi la convinzione che il comportamento dell’essere umano nei confronti degli stimoli ambientali e del cibo è determinato dai nostri geni. Essi rispondono diversamente ai cambiamenti nella nostra dieta e nel nostro stile di vita. Per questo lo studio delle variazioni geniche a seconda dei cibi ingeriti dal soggetto, valuta rischi e benefici per l’individuo considerando una nutrizione personalizzata. L’interazione fra geni ed alimenti vengono studiati da apposite tecniche bio-molecolari che possono anche dare vita ad un intervento nutrizionale che possa aiutare a prevenire o curare diverse patologie. I geni individuali determinano come i cibi vengono assimilati, metabolizzati, accumulati ed escreti. Al momento la nutrigenetica viene applicata solo in America con diete personalizzate. Ovviamente non mancano le critiche riguardo ai fondamenti di scientificità di questo approccio a metà strada tra la scienza della nutrizione e la genetica. Effettivamente la dieta non garantirebbe l’immunità da malattie come l’obesità o il cancro. Una sana alimentazione garantisce uno stile di vita corretto, ma non privo del rischio di ammalarsi. Infatti, lo psicologo clinico e il formatore, Riccardo Serafini, riporta su Yahoo Salute: “Il consiglio degli esperti che vale sempre è quello di cercare di ridurre i comportamenti, anche alimentari, che aumentano il rischio di ammalarsi, quindi condurre una vita il più possibile sana e priva di eccessi”. Essi rispondono diversamente ai cambiamenti nella nostra dieta e nel nostro stile di vita. Per questo lo studio delle variazioni geniche a seconda dei cibi ingeriti dal soggetto, valuta rischi e benefici per l’individuo considerando una nutrizione personalizzata. L’interazione fra geni ed alimenti vengono studiati da apposite tecniche bio-molecolari che possono anche dare vita ad un intervento nutrizionale che possa aiutare a prevenire o curare diverse patologie. I geni individuali determinano come i cibi vengono assimilati, metabolizzati, accumulati ed escreti. Al momento la nutrigenetica viene applicata solo in America con diete personalizzate. Ovviamente non mancano le critiche riguardo ai fondamenti di scientificità di questo approccio a metà strada tra la scienza della nutrizione e la genetica. Effettivamente la dieta non garantirebbe l’immunità da malattie come l’obesità o il cancro. Una sana alimentazione garantisce uno stile di vita corretto, ma non privo del rischio di ammalarsi. Infatti, lo psicologo clinico e il formatore, Riccardo Serafini, riporta su Yahoo Salute: “Il consiglio degli esperti che vale sempre è quello di cercare di ridurre i comportamenti, anche alimentari, che aumentano il rischio di ammalarsi, quindi condurre una vita il più possibile sana e priva di eccessi”.