A Trieste si manifesta contro lo smaltimento dei rifiuti campani

Sabato scorso a Trieste è andata in scena una protesta contro lo smaltimento dei rifiuti campani nell’inceneritore locale (attuato nell’ambito dell’operazione solidarietà del Ministero dell’Ambiente). Hanno presenziato cittadini, forze politiche ed ambientalisti, tutti davanti all’impianto. A scatenare il dissenso non è però la provenienza dei rifiuti (nessun riferimento razziale, quindi), ma lamanifesta modalità di smaltimento incontrollato della spazzatura campana, formato da incenerimento ed il conferimento in discarica come unica metodologia di gestione del problema.

Recita così un comunicato stampa della scorsa settimana di Legamjonici, tra gli organizzatori della manifestazione di dissenso: “L’iniziativa triestina vuole essere anche il proseguimento dell’azione di opposizione dei cittadini di Taranto, anche alla luce della recente autorizzazione concessa dalla Regione Puglia ad Ecodi srl per la costruzione di un inceneritore di rifiuti pericolosi e non pericolosi nella zona industriale, e della richiesta avanzata da Appia Energy di autorizzazione del raddoppio della sua produzione di energia elettrica tramite l’impiego di combustibili quali Biomasse e CDR (Combustibile Derivato da Rifiuti). Tali materiali incrementano l’inquinamento ambientale per la produzione di polveri fini e ultrafini, ossidi di azoto, idrocarburi policiclici aromatici, diossine. L’uso di CDR contribuisce, inoltre, a consolidare il traffico illecito e incontrollato connesso allo smaltimento dei rifiuti”.