Biologico in Italia: in crescita territorio agricolo e esportazioni

La percentuale del territorio agricolo italiano in cui si pratica coltivazione biologica è pari al 10% del totale, occupando circa 40 mila persone con le mansioni di agricoltori, trasformatori e addetti del commercio.

Tra i maggiori competitor europei in campo di coltivazione biologica vi  è la Spagna, supera l’Italia in termini di produzione, ma non per esportazione.

L’AIB, Associazione Italiana Agricoltura Biologica per implementare la produttività e  lasciare l’attenzione costante sul futuro del bio, pubblica un decalogo che contribuisca all’innesto di abitudini più sane e rispettose, assieme ad una normativa e un sistema di sostegno per un settore che ancora considerato una nicchia.

Tra i punti su cui si focalizza l’AIB, vi è la necessità di cominciare  iniziative legislative che conducano almeno  al 20% le coltivazioni biologiche in Italia; l’aumento al 50% degli acquisti pubblici verdi, l’approvazione di una legge per la promozione dell’agricoltura sociale e dell’occupazione giovanile nelle campagne, ristorazione biologica; e la gestione del verde pubblico con metodi biologici.

Tali procedimenti di normativizzazione  comporterebbero un beneficio non solo in ambito di salute ambientare, ma un’ottima boccata d’aria per l’economia del nostro paese. L’agricoltura biologica in Italia rappresenta un business in crescita, sia in termini commerciali che per le ricadute occupazionali: è italiano un terzo delle imprese biologiche europee, con una superficie coltivata a ‘bio’ pari a oltre un milione e 200 mila ettari e nell’ultimo anno il numero degli operatori del settore è passato da 47.663 unità a 48.269.

Inoltre nel settore esportazioni europee il bio made in Italy piace soprattutto al mercato tedesco al quale puntano 9 produttori italiani su 10 e che nei prossimi anni secondo l’Ice, Istituto nazionale per il Commercio Estero, potrebbe contare su un volume d’affari di 13 miliardi di euro.

Tra i prodotti biologici preferiti dai consumatori stranieri si annoverano prodotti ortofrutticoli al primo posto, seguiti dal vino biologico, dalle conserve di pomodoro e dall’olio d’oliva 6,2%.