L’India è un paese di circa un miliardo di abitanti, sempre più proiettato verso lo sviluppo mondiale nonostante i diversi problemi in cui riversa e che spesso lo confinano in uno stato di arretratezza non propriamente assimilabile al periodo che sta attualmente vivendo.
L’assenza di energia pubblica per ancora molti abitanti ha comportato negli anni un utilizzo spasmodico di generatori diesel che non hanno fatto altro che aumentare l’inquinamento e, di conseguenza, l’insorgere di malattie respiratorie e tumori; per mettere fine a questa situazione, il governo indiano ha dato il via alla cosiddetta “Solar mission”, al fine di installare 200mila megawatt solari entro il 2022 e sfruttare dunque quelle che sono le caratteristiche del paese: prezzi bassi dei pannelli solari e sole perenne tutto l’anno.
L’investimento in tema di solare inizia inoltre ad essere oggi estremamente conveniente, soprattutto in India dato il valore del Rupie ed il costo del pannello, molto più vantaggioso rispetto a quello dei generatori, senza contare la concorrenza interna ed esterna al paese, soprattutto della Cina che, mediante la tecnica del Dumping, che consiste nel vendere una particolare merce sottocosto per raggiungere posizioni più alte nel mercato.
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