“Portare il verde dove non c’è”: questa la missione dei guerriglieri del verde, anarchici combattenti che si sono organizzati per sconfiggere l’eccessiva presenza di asfalto nelle aree urbane riducendo sempre più gli spazi naturali a disposizione.

La “Guerrilla gardening” ha però origini più antiche, risalenti al 1973, quando un gruppo di ribelli trasformò in giardino fiorito un lotto abbandonato a New York, diffondendo così i propri valori in diverse parti del mondo e soprattutto in Inghilterra, Francia ed Italia, dove la lotta ambientalista non violenta sta prendendo sempre più piede.

Iniziata grazie all’aiuto di tre giovani, oggi da Bologna a Milano sono tanti i ragazzi a voler far parte di questo movimento, riunendosi ogni volta per “attaccare” le città a colpi di oleandri e girasoli, seminando amore per la natura con il lancio di “flower bomb”, bombe di semi avvolti in carta umida pronti da tirare in aiuole e strade affollate.

Abbellire con fiori e piante le capitali del mondo è sicuramente la guerra che abbiamo preferito sino ad oggi e speriamo che, per una volta, i risultati siano quelli sperati.