Il cotone è la fibra tessile maggiormente creata al mondo: Cina, Stati Uniti d’America, Pakistan, Uzbekistan e Brasile producono almeno 5 milioni di tonnellate. Ma per quel che riguarda la coltivazione, sui terreni agricoli destinati al cotone vengono riversati fertilizzanti chimici che provocano effetti pericolosi per la fertilità del terreno e per la salute dei coltivatori. Oltre a ciò, quando viene trasformato in fibra e in tessuto viene sbiancato, lavato e tinto, ma soprattutto, trattato con formaldeide, ammoniaca ed altri agenti dannosi. Il cotone biologico è l’alternativa a tutto questo, poichè viene prodotto attraverso sistemi di produzione biologica per fertilizzare il terreno, senza pesticidi chimici e dannosi; il colore bianco si ottiene tramite l’utilizzo di perossido, evitando quindi i candeggianti. La produzione deve essere certificata da organismi terzi che verificano l’uso di metodi e prodotti unicamente biologici: la certificazione viene concessa solo dopo tre anni consecutivi di coltivazione senza agenti chimici. Inoltre, il cotone biologico non deve derivare da sementi geneticamente modificate (OGM). Anche questo tipo di cotone è adoperato per la fabbricazione di prodotti per la cura personale, arredamento, abbigliamento, giocattoli per bambini, carta e cancelleria.
Il cotone biologico
24 Gennaio 2015Scritto da Massimiliano Quintiliani
Ancora nessun commento