Il fumo passivo più pericoloso dell'inquinamento...

Una ricerca svolta all’interno di Parco Sempione ha svelato che una sigaretta fumata all’aria aperta risulterebbe più cancerogena dell’inquinamento stesso.

Un gruppo di studenti delle superiori hanno infatti partecipato al progetto “La scuola della salute” allo scopo di rilevare i fattori di rischio legati al fumo, in collaborazione con l’Istituto Nazionale dei Tumori e Chiamamilano, focalizzandosi principalmente sui quelli legati al fumo passivo, sia all’interno di spazi chiusi che in quelli aperti.

Per raggiungere dei risultati attendibili, i ragazzi hanno posizionato dei rilevatori a 200 metri di distanza l’uno dall’altro, al fine di ridurre le interferenze causate dagli scarichi dei motori, mentre ogni sigaretta è stata posizionata ad una distanza varibile tra i 50 centimentri ed i due metri:nei pressi del fumatore, le polveri fini Pm10 hanno raggiunto i 250 microgrammi per metro cubo d’aria, mentre il carbonio organico è giunto a 450 microgrammi, rispetto ai 10 di media registrati nel parco in assenza di fumo nell’aria.

Sostare a pochi metri di distanza da un fumatore, nonostante si stia all’aria aperta, comporta respirare il triplo delle polveri sottili rispetto a quante ce ne sarebbero durante una classica giornata inquinata: le particelle tossiche e cancerogene conseguenti all’inalazione del fumo possono arrivare a raggiungere picchi quaranta volte superiori alle altre zone del parco, prive di fumatori.

Inizia dunque ad aprirsi un dibattito tra gli esperti e le istituzioni relativamente all’ipotesi di introdurre il divieto di fumare nei parchi pubblici, al fine di tutelare gli sportivi che, correndo, inalano normalmente il 60% delle sostanze tossiche presenti nell’aria, situazione doppiamente aggravata nel caso di fumatori alle calcagna, ma anche mamme, bambini e donne incinte poco inclini a rovinarsi la salute senza averlo personalmente deciso.