L’alimentazione biologica non è solo una moda temporanea, basta ripercorrere la storia con cui si è imposta nella cultura alimentare occidentale divenendo nel tempo, sinonimo di un nuovo stile di vita.
I primi vagiti di un movimento biologico risalgono alla fine del XIX secolo, quando nascono a Berlino le Reform Haus, che commercializzano prodotti dietetici e combattono l’alcolismo proponendo un regime dietetico basato su pane integrale, frutta e verdura senza additivi. Già nella Germania di fine Ottocento si affermò, quindi, un clima culturale che propugnava il “ritorno alla natura”, fenomeno, questo, dal quale emerse, tra l’altro, il movimento antropofisico fondato da Rudolf Steiner (1861 – 1925). In tale contesto furono elaborati i principi fondamentali dell’agricoltura “biodinamica”. Molto influente, negli anni ’30 – ’40, Lady Eve Balfour fondò la Soil Association, tuttora la più importante organizzazione di produttori biologici della Gran Bretagna. In Italia viene fondata a Milano nel 1947 l’Associazione per l’Agricoltura Biodinamica. Al 1954 risale, invece, la prima marchiatura di prodotti biodinamici nella RFT.
Ma il grande sviluppo del movimento biologico deve gran parte della sua fortuna alla diffusione dei movimenti ambientalisti prolificatisi negli ultimi 15 anni, uniti alla nuova ricerca di armonia con la natura propugnata dal movimento New Age.
Alimentazione biologica, movimento ambientalista e umanista sono oramai diffusi nello stesso ceppo; in modo sistematico e concettualizzato, tutte queste correnti d’opinione si muovono, oggi, in difesa dell’ambiente e della salute umana.
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