La classificazione dei cibi I cibi possono essere classificati per il loro colore e la loro forma, per il loro sapore e per la loro natura. A questa classificazione si può aggiungere il modo di preparazione che può modificare notevolmente o esaltare la proprietà del cibo. 1) Classificazione per forma e colore: più il frutto o la verdura è compatto, quindi poco liquido, con una crescita lenta a contatto o sotto il terreno, più è un vegetale che ha sull’organismo un effetto tonico e corroborante rispetto invece alle foglie e ai frutti che per il contenuto di liquido e le caratteristiche di crescita hanno un effetto più rilassante.                                                                                                                         Nelle stagioni fredde saranno da preferire il primo tipo, mentre l’altro in quelle calde per il loro maggiore apporto di liquidi. Le radici di una pianta hanno infatti la tendenza a concentrare e a accumulare energia, mentre i fiori, le foglie e i frutti tendono più a distribuirla, per questo le radici più’ coriacee manifestano in modo più accentuato questa tendenza rispetto alle radici più tenere oppure ai bulbi, come le cipolle, che hanno una forma rotondeggiante e una consistenza meno dura. Lo stesso discorso può essere fatto per le foglie più larghe che hanno una maggiore tendenza a espandere rispetto a quelle più piccole ( vedi per esempio la differenza fra la lattuga e la rucola). Nello stesso pasto è utile che siano presenti come verdure: radici, foglie e frutti per bilanciare i due aspetti energetici di tonificazione e di distribuzione dell’energia, privilegiando maggiormente quel tipo di verdura o alimento in genere che abbia quell’azione che in quel momento l’organismo ha più bisogno. Un caso particolare è rappresentato dai cereali che rappresentano nello stesso tempo seme e frutto, cioè l’inizio e la fine del ciclo vegetale. Per questo motivo i cereali hanno costituito da sempre la base della nostra alimentazione insieme a verdure e legumi. Nel cereale in chicchi infatti sono presenti in forma bilanciata e non estrema le due energie: quella espansiva e quella contrattiva. Anche il colore del cibo è importante : secondo la medicina ippocratica infatti e secondo quella orientale ogni colore entra in sintonia con un determinato organo: il bianco e il nero con il polmone e quindi con l’apparato respiratorio nel suo insieme, il blu con il rene e l’apparato urinario, il rosso con il cuore e l’apparato cardiocircolatorio, il giallo con la milza-stomaco, secondo la medicina cinese, con tutto l’apparato digerente secondo la medicina ippocratica. La medicina cinese inoltre prende in considerazione un altro colore che è il verde che è collegato al fegato. In un pasto equilibrato la presenza di questi colori da’ nutrimento a tutti gli organi, se poi abbiamo particolari carenze a livello di un apparato possiamo dare più’ spazio al colore che gli corrisponde. 2) Classificazione per sapore: ogni alimento ha un suo sapore specifico, il sapore è molto importante perché ognuno nutre un determinato organo. I sapori però non devono mai essere tossici cioè, troppo accentuati, in quanto possono bloccare il funzionamento dell’apparato a cui sono collegati. Il troppo dolce per esempio ha un effetto nocivo indebolendo l’organo, mentre un dolce naturale come può essere quello della frutta, o del malto, o delle carote o della zucca per esempio può tonificarlo. Nella medicina cinese i sapori significativi con una funzione specifica sui vari organi sono cinque mentre per quanto riguarda la medicina ippocratica, che ha la sua base nei quattro elementi, i sapori sono quattro collegati a apparati differenti rispetto alla medicina cinese. Per non complicare ulteriormente il tutto quello che si può suggerire è di utilizzare tutti i tipi di sapori naturalmente in forma equilibrata. 3) Classificazione per natura: i cibi possono essere classificati secondo la loro natura calda o fredda. Alcuni alimenti sviluppano poco calore, soprattutto se sono stati prodotti in paesi freddi, se sono cresciuti all’ombra, a bassa altitudine e d’inverno e se hanno un’azione rallentante in generale sull’energia dell’organismo. Il latte, per esempio, è freddo come natura, produce un rallentamento della circolazione linfatica e del metabolismo, diventa quindi un alimento poco adatto alle persone che tendono al sovrappeso e a tutti quei soggetti che hanno problemi linfatici per esempio bambini che hanno spesso affezioni alle prime vie respiratorie con tonsille o adenoidi ingrossate o con la tendenza a produrre muco. Gli alimenti con natura fredda possono essere indicati in estate oppure in caso di malattie febbrili o nei casi in cui, come nell’ipertiroidismo, il metabolismo è particolarmente accelerato. Cibi con natura calda sono per esempio la carne e le spezie. La qualità calda dell’alimento è determinata oltre dalla sua natura dal fatto anche di essere cresciuto in un clima caldo, in pieno sole e a alta quota. Sono da consigliare a persone freddolose o con il metabolismo lento o a persone depresse. La natura dell’alimento può essere poi modificata dal tipo di preparazione del cibo. Le temperature alle quali vengono consumati bevande e alimenti agiscono inoltre su tutto l’organismo con un’azione disperdente per quanto riguarda le temperature estreme, tonificante per le medie. Metodi di cottura e di preparazione del cibo, i vari metodi di combinazione, preparazione e cottura del cibo possono ulteriormente accentuare o diminuire le loro proprietà. Non è un caso che in inverno quando il corpo ha bisogno di concentrare e mantenere la sua energia all’interno si preferisce una cottura lunga del cibo, mentre invece in estate si preferiscono verdure scottate in acqua bollente o crude per il loro effetto rinfrescante. La cucina a gas costituisce un modo equilibrato di cottura per la costanza del calore e per la lentezza, mentre con l’elettricità’ si ha una maggiore rapidità nella cottura e quindi una maggiore dispersione dell’energia dell’alimento.