Le piante sono organismi viventi, e si nutrono con gli elementi del suolo, dell’aria e dell’acqua. Un suolo biologico è un ambiente ricco di vita, di microrganismi, funghi, batteri etc. (oltre un miliardo per grammo di terra) che fornisce alle piante un nutrimento ricco, vario e soprattutto equilibrato nella quantità e nella qualità. Un uso indiscriminato dei concimi chimici solubili uccide il suolo e fornisce alla pianta un’alimentazione squilibrata. In questo modo la pianta si indebolisce ed ha sempre più bisogno di “sostegno chimico” per sopravvivere, in una spirale che tende alla distruzione.
Le principali tecniche di produzione biologiche sono: concimazione organica; dissodamento ed aerazione del suolo senza provocare (in superficie come in profondità) sconvolgimenti e dissesti dell’attività biologica del terreno stesso; pratica di semine alternative (rotazioni) di erbe varie da fieno per arricchire e riequilibrare il suolo.
L’agricoltura biologica esclude l’uso di: concimi chimici solubili; prodotti tossici antiparassitari, sostituiti da prodotti più naturali e principalmente tesi a rafforzare le naturali difese della pianta, anziché sostituirsi ad esse. Ne consegue che un’affermazione sempre più vasta di colture biologiche apporta un duplice beneficio di enorme portata: in primo luogo alla salute umana e congiuntamente ai terreni e all’ambiente in generale.
Una chiara definizione di cosa è l’Agricoltura Biologica è stata data dalla “Commissione di Stato dell’Agricoltura organica del Ministero dell’Agricoltura degli Stati Uniti”: «È un sistema di produzione il quale evita o largamente esclude l’uso di fertilizzanti e pesticidi, regolatori di crescita, additivi zootecnici prodotti sinteticamente. Nella maggior misura possibile i sistemi di agricoltura biologica si affidano alle rotazioni della coltura, all’uso di residui vegetali, di deiezioni animali, leguminose, concimi organici extra-aziendali, lavorazioni meccaniche, ammendamenti (cioè miglioramenti del terreno) minerali tratti da rocce ed al controllo biologico per mantenere la produttività e lo stato fertile del terreno, per fornire alle piante gli elementi nutritivi e per controllare gli insetti, le erbe infestanti ed altri agenti dannosi».
Tra i molti benefici che scaturiscono da questo tipo di agricoltura, va annoverato senza dubbio la produzione di alimenti di alta qualità sia sotto l’aspetto sanitario che sotto l’aspetto biologico (migliore gusto e più equilibrio tra i composti dei prodotti), oltre che sotto il profilo ecologico.
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