Abbigliamento biologico: questo è forse il settore bio che ha avuto più difficoltà a svilupparsi. L’ aumentare della coscienza ecologica nei consumatori ha portato una maggiore attenzione a cosa si indossa. Per abbigliamento biologico si intende un tessuto non trattato e non sbiancato, privo di formaldeide ed altre sostanze chimiche, spesso raccolto a mano e proveniente da coltivazione biologica controllata. I tessuti convenzionali, invece, vengono sottoposti a innumerevoli trattamenti che prevedono l’utilizzo di sostanze chimiche, anche tossiche. Per non parlare del pesante carico inquinante che queste sostanze hanno sull’ ambiente (aria, corsi d’ acqua e terra) e che non può che non riflettersi sulla salute. L’industria tessile tradizionale usa colorare i propri tessuti con coloranti artificiali altamente tossici, sia per l’ uomo, sia per l’ ambiente. Tra questi, ve ne sono alcuni classificati come cancerogeni e tutte queste sostanze pericolose rimangono massicciamente nelle confezioni finali, oltre a riversarsi nell’ ambiente. Per gli indumenti creati con tessuti (o lana) da coltivazione biologica, vengono vietati i trattamenti con le sostanze chimiche di sintesi, autorizzando solo l’ impiego di fertilizzanti naturali, rispettando così, oltre che la salute (di chi lavora e di chi utilizza il prodotto) anche l’ambiente. Questi capi o non sono trattati o sono trattati solo in modo meccanico e non subiscono nessuna immersione in sostanze chimiche o sintetiche. Un capo naturale certificato è sempre composto esclusivamente e totalmente da fibre naturali, senza aggiunte di altre fibre non dichiarate, seppur in percentuali minime. Possono essere colorati esclusivamente con coloranti vegetali o minerali. Queste fibre sono coltivate secondo il Regolamento CEE 2092/91 e vengono controllate da organi/enti riconosciuti dal Ministero per le Politiche Agricole del paese interessato. Il vestire biologico garantisce la traspirazione della pelle, non dà allergie ed altri disturbi. Il vestire tradizionale, invece, può provocare irritazione o allergia da coloranti, dermatosi, problemi cutanei. I bambini sono i più sensibili a questo problema.
L’abbigliamento biologico
16 Luglio 2015Scritto da Massimiliano Quintiliani
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