Dal fine secolo scorso la percezione negativa e le manifestazioni di insofferenza che l’opinione pubblica ha maturato nei confronti del degrado ambientale provocato in primis dallo sviluppo industriale indiscriminato e coercitivo ha destato non poche preoccupazioni. Prendiamo atto che anche la crescente consapevolezza dell’opinione pubblica nei confronti dell’ambiente ha determinato la loro legittima richiesta alla classe politica di protezione, salvaguardia, sicurezza e tutela dell’ambiente.

Come conseguenza, i Governi hanno adottato una legislazione ambientale sempre più rigida prevedendo sanzioni nei confronti dei contravventori e demandando alle autorità competenti l’effettuazione di verifiche difficili e complesse, spesso eseguibili in maniera episodica e incompleta, al punto che il controllo del rispetto della legislazione ambientale è risultato complicato e spesso inefficace.

Da queste esigenze comuni, si sono concretizzati nei due schemi di certificazione ambientale EMAS ed Ecolabel rispettivamente disciplinati dai Regolamenti CE 761/2001 e 1980/2000. Ambedue i Regolamenti si prefiggono l’obiettivo di promuovere lo sviluppo economico in armonia con l’ambiente.

Essi sono strumenti ad elevato livello di credibilità, specialmente in Italia, in quanto la registrazione EMAS e la concessione dell’etichetta Ecolabel vengono rilasciate da un organismo pubblico, il Comitato per l’Ecolabel e l’Ecoaudit, istituito dal Ministero dellAmbiente e della Tutela del Territorio.

Nell’ambito degli strumenti di certificazione ambientale un quadro di riferimento importante è, inoltre, costituito dagli standard internazionali della serie ISO 14000 adottati, a partire dal 1996, dall’International Organization for Standardization.