Chiunque sia sensibile al tema del biologico ha sicuramente a cuore anche la questione ambientale, ed il conseguente problema inquinamento. Che cosa fare per ridurlo? Una possibilità è usare carburanti vegetali.
Le più recenti innovazioni permettono di ricavare biodiesel anche dall’olio di frittura usato dalle grandi catene di fastfood, ristoranti e friggitorie. E’ forse cavalcando l’onda green di questo periodo che, negli Stati Uniti l’olio usato dai ristoranti per le friggitrici va a ruba. Non in senso metaforico: il furto di olii esausti e’ diventato un vero fenomeno di business illegale.
La crescente domanda di carburante bio ha impennato il prezzo dell’olio dei ristoranti destinato allo smaltimento, prezzo che si è addirittura quadruplicato, scatenando la cupidigia dei ladri per l’oro liquido.
Sebbene l’iniziativa di green economy messa in atto dai moderni Robin Hood sia deprecabile e sia sempre preferibile la via della legalità, il beneficio per l’ambiente è duplice. Da un lato si recupera un olio di scarto che, se smaltito in modo errato, può rivelarsi fortemente inquinante, dall’altro si produce energia pulita, diminuendo la percentuale di inquinamento dei carburanti chimici. Il biodiesel, infatti, bruciando non libera sostanze nocive ma comune anidride carbonica, la stessa che aveva assorbito la pianta da cui è stato ricavato l’olio (colza, girasole o soia).
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