Cosa facciamo quando scegliamo di acquistare un alimento, la prima cosa da fare è certamente osservare il prodotto che stiamo scegliendo, e studiarlo.
La sua storia ce la fornisce la propria carta d’identità, l’ etichetta.
Dal momento in cui ci troviamo in un mercato Bio essa ci assicura che non sono stati trattati con pesticidi chimici artificiali, semi di combustibili fossili o di fertilizzanti a base di acque reflue o geneticamente modificati.
E’ ormai opinione diffusa che gli alimenti biologici siano catalogati nell’immaginario collettivo come quelli più salutari.
A basso contenuto o nullo di residui chimici e perché sembrano possedere un maggior numero di nutrienti anche se questo al momento non è ancora stato provato.
Ma di fatto comprare bio significa : affrontare un costo elevato, spesso il doppio dello stesso prodotto non-bio e a fronte di una recessione economica che porta molte famiglie in tutto il mondo a fare i conti anche sulla spesa, mangiare più sano diventa una cosa da ricchi.
Per fronteggiare questa difficoltà sia economica che logistica, il Dipartimento per l’Agricoltura negli Stati Uniti, ha stilato una lista dei cibi contenenti una minore concentrazione di pesticidi per cui si può evitare l’acquisto di quelli con la certificazione biologica.
- le cipolle, non essendo molto minacciate dai parassiti richiedono anche una minore irrorazione con i pesticidi
- l‘avocado, ha la buccia spessa che protegge il frutto dall’accumulo di pesticidi
- il mais dolce, pur richiedendo molto fertilizzante per crescere incredibilmente non accumula su di sé il prodotto
- l’ananas, è da consumare eliminando la buccia che fa da barriera naturale contro eventuali sostanze tossiche
- il mango, è protetto anch’esso dalla presenza di potenziali pesticidi grazie alla sua buccia duragli asparagi, crescono senza grosso dispendio di sostanze chimiche
- gli asparagi, crescono senza grosso dispendio di sostanze chimiche
- i piselli dolci, tendono a presentare un residuo di pesticidi davvero minimo
- i kiwi, la caratteristica peluria presente sulla buccia trattiene le sostanze esterne impedendo che filtrino all’interno
- il cavolo, è un super-alimento che non necessita di una grande irrorazione per poter crescere
- la melanzana, è un ortaggio poco contaminato grazie anche anche alla spessa pelle che lo riveste
- la papaya, anch’essa è protetta dalla sua pelle esterna per cui si consiglia un semplice risciacquo del frutto prima di consumarlo
- l’anguria, la dura scorza che l’avvolge sostituisce una notevole barriera naturale contro l’accesso di agenti esterni
- i broccoli, non richiedono un grande uso di pesticidi
- i pomodori, nonostante fossero stati inclusi nella ‘sporca dozzina’ del 2008, sembrano adesso essere considerati più puliti anche se non è ben chiaro quale cambiamento sia avvenuto…
- le patate dolci, è un super-alimento ricco di vitamina A e betacarotene, che risulta emno contaminato dai pesticidi
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