Come sappiamo, tantissime sono oggi le organizzazioni che, mediante diversi strumenti, tentano di promuovere una politica più sostenibile per il pianeta, allo scopo di tutelarlo e salvaguardare le varie specie di flora e di fauna a rischio estinzione.
Se siamo infatti abituati alla presenza di gruppi di esperti, animalisti ed ambientalisti attivi sul territorio, non possiamo negare che potremmo restare un po’ spiazzati se a promuovere tali tematiche fosse la pubblicità, mezzo atto alla commercializzazione di prodotti il più delle volte nemici dell’ambiente e, dunque, nel nostro immaginario comune, una delle cause della svogliatezza dei cittadini nei confronti dell’ acquisto di un bene rispetto ad un altro.
Capita spesso ultimamente di essere invece spettatori di questo cambiamento, raggiunti da spot sempre più tinti di “verde”, nei quali le imprese utilizzano un intelligente gioco di parole ed immagini allo scopo di sensibilizzare i consumatori nei confronti di un corretto stile di vita in linea con quello del pianeta.
Basti pensare alla campagna pubblicitaria condotta dal WWF che, per indurci ad essere parte attiva nella lotta contro il surriscaldamento globale, ha ideato un breve spot nel quale vengono invitati i cittadini a preferire la metropolitana rispetto all’automobile per salvare la vita a razze come l’orso polare, mentre allo stesso modo significativa è anche la pubblicità di Ecoeduca, un’organizzazione cilena che ha giocato sulla somiglianza tra i clochard e gli stessi orsi, sempre più espropriati del loro habitat naturale.
Sensibili ed uniti verso il traguardo anche aziende energetiche e diverse fondazioni, dagli animalisti ai surfisti, al fine di portare la popolazione a riflettere anche rispetto a questioni inerenti il rispetto nei confronti degli spazi pubblici e l’utilizzo di sostanze tossiche che, se non controllate e gettate negli appositi contenitori, possono causare danni irreparabili per l’intero ecosistema.
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