L’industria produce ogni anno dalle 70 mila alle 140 mila tonnellate di buccia di patate. Questo è un sottoprodotto della produzione di succhi, di alimenti e di snack. Queste bucce però costituiscono un potenziale economico enorme che può essere impiegato in tantissimi altri settori, è dunque uno scarto da valorizzare. Queste possono essere impiegate innanzitutto come mangime per animali e come fertilizzante. Inoltre, avendo circa il 50% di fibra dietetica, può essere sostituito alla farina di grano nella produzione di prodotti da forno. Numerose sono le proprietà benefiche di questo “scarto”. Innanzitutto queste sono ricche di suberina, un polimero che va a legarsi e dunque a neutralizzare l’effetto delle sostanze cancerogene che si formano durante la cottura a temperature elevate, come ad esempio la brace. Inoltre contengono delle sostanze in grado di ridurre il livello di colesterolo, svolgere un’attività antiossidante sui cibi contenenti grassi, evitando così di utilizzare degli antiossidanti sintetici non sicuri e potenzialmente cancerogeni. Infine queste potrebbero essere utilizzate in ambito farmacologico non solo come integratore alimentare, data la capacità di stimolare e migliorare l’attività intestinale, ma anche per la loro attività anticancerogena, epatoprotettiva e antivirale.
TUTTO IN UNA BUCCIA
21 Gennaio 2015Scritto da Massimiliano Quintiliani
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