In un mercato sempre affollato di proposte, è importante trovare dei modi per caratterizzare un prodotto e distinguerlo da altri, vendendo allo stesso tempo anche emozioni. Il vino è un esempio di prodotto perfetto per “vendere” emozioni spirituali.
Esso rappresenta un vanto della cultura italiana, in quanto non è soltanto una bevanda, è qualcosa di più: è terra, è tradizione. Dunque, è una filosofia di vita.
Un vino biodinamico è un vino ottenuto da uve da agricoltura biodinamica. L’aspetto caratteristico di questo vino è dato dal legame con la terra, dalla ricostituzione della fertilità del terreno e, quindi, dalle tecniche di coltivazione. Si basa su una scelta oculata tra le comuni tecniche usate in enologia come il raffreddamento delle vasche ed il controllo delle fermentazioni tramite la temperatura.
Con queste pratiche, le viti riescono a radicarsi bene e profondamente per sopportare periodi di gran caldo e di pioggia.
Come trattamento profilattico si spruzzano le piante con infusi di ortica, camomilla, finocchio, valeriana e corteccia, mentre la vinificazione deve tenere conto delle posizioni dei pianeti. Questo calendario lunare viene eseguito anche in cantina per i travasi e l’ imbottigliamento. Di solito non vengono aggiunti lieviti, il mosto fermenta sui propri lieviti autoctoni.
Ovviamente, la vendemmia va fatta esclusivamente a mano ed ogni annata è diversa in quanto forte espressione dell’ ambiente in cui è nata, un vino che esprime veramente il terroir.
Il risultato nei vini è il carattere estremamente marcato, caratterizzato da una grande vivacità e da un colore intenso. La qualità è dovuta alle pratiche in vigna di questi produttori, al loro grande coinvolgimento e all’ estrema attenzione al prodotto. Oltre, ovviamente, alla particolare vocazione del territorio in cui si trovano a lavorare.
Per il confezionamento, vanno privilegiati imballaggi riciclabili. Sono ammessi il vetro, i tappi di sughero naturale soltanto a fuoco, senza trattamenti ionizzanti o al cloro, la cera.
Questo tipo di vino sta assumendo un ruolo di grande rilievo in Francia, infatti il francese Nicolas Joy, viticoltore pioniere e portavoce mondiale della biodinamica in viticoltura ed enologia, è il produttore di uno dei vini bianchi più celebri al mondo, la Coulée de Serrant.
Attualmente, non esistono ancora dei disciplinari riconosciuti nè a livello internazionale nè a livello italiano, per definire esattamente un vino biodinamico. L’ unico controllo possibile è quello sulle uve, che devono essere prodotte secondo le tecniche dell’agricoltura biodinamica. La dicitura ammessa è quindi “uve provenienti da agricoltura biodinamica”.
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