Ogni popolo si contraddistingue anche per la storia del proprio cibo e delle pietanze che si rapportano ai prodotti del territorio, alle tradizioni preesistenti e alla fantasia nella preparazione dei piatti oltre che agli usi e ai costumi. Nel caso in cui più regioni si contendono gli stessi prodotti o le stesse pietanze, sorge la necessità di tutelarne le caratteristiche peculiari. A questo scopo, la legge ha predisposto specifiche normative di tutela. Non solo, la memoria sociale e culturale di un popolo, nell’era post-moderna, lotta costantemente con gli impulsi, pur ricchi di novità, della globalizzazione e della integrazione, con grave rischio di perdita di identità. Il legislatore italiano, con legge 164/1992, ha trasposto nel nostro ordinamento giuridico i principi del regolamento CE n. 823/1987 relativo alla denominazione DOC (Denominazione di Origine Controllata) e DOCG (Denominazione di Origine Controllata e Garantita). Tutti gli altri prodotti tipici restano privi di tutela. Per tale ragione è intervenuta l’Unione Europea, che col regolamento n. 510/2006 ha stabilito due livelli di riconoscimento: DOP (Denominazione di Origine Protetta) e IGP (Indicazione Geografica Protetta). La sigla DOP estende la tutela del marchio nazionale DOC a tutto il territorio europeo e, attraverso l’accordo internazionale sui prezzi e sul commercio (GATT General Agreement on tariffs and trade), anche al resto del mondo. Il marchio designa un prodotto originario di una regione e di un paese le cui qualità e caratteristiche che sono essenzialmente, o esclusivamente, legate all’ ambiente geografico (termine che comprende tanto i fattori naturali quanto quelli umani). La produzione, la trasformazione e l’ elaborazione del prodotto devono avvenire nell’area delimitata. Questo riconoscimento comunitario, assieme all’IGP, costituisce una valida garanzia per il consumatore, che in questo modo sa di acquistare alimenti di qualità che devono rispondere a determinati requisiti e sono prodotti nel rispetto di precisi disciplinari. Essa, inoltre, costituisce una tutela anche per gli stessi produttori per i casi di eventuali imitazioni e concorrenza sleale.
La storia del proprio cibo: DOC e DOCG
11 Settembre 2015Scritto da Massimiliano Quintiliani
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