In zootecnica biologica gli animali vengono allevati nel completo rispetto della loro vita e della loro salute. Ogni animale dispone di uno spazio adeguato, ha libertà di movimento e regolare accesso al pascolo. L’alimentazione si basa esclusivamente su materie prime di origine biologica, possibilmente prodotte all’interno dell’azienda, e rispetta la fisiologia degli animali. Anche durante il trasporto, che deve avere durata il più possibile limitata, e la macellazione, agli animali sono risparmiate il più possibile le sofferenze.
Uno dei principi fondanti della zootecnia biologica è che l’allevamento è un sistema di produzione legato alla terra. Il numero di animali allevati dipende dalla superficie aziendale e deve rispettare un rapporto stabilito per legge, che varia per ogni specie. Inoltre, non si effettuano trattamenti antibiotici di massa sugli animali poiché è stato dimostrato che l’uso di antibiotici negli allevamenti intensivi provoca inquinamento ambientale.
Secondo alcune Associazioni, la zootecnica, praticata in modo sostenibile, contribuirebbe all’abbattimento dei volumi di anidride carbonica e favorirebbe la produttività della terra. A supporto di questa tesi giunge l’ultimo Rapporto della Fao sull’argomento che indica nell’allevamento biologico o biodinamico la possibilità di abbattimento del 30% dell’emissione di gas serra.
Oggi si parla sempre di più di carne biologica, di animali biologici, di allevamenti biologici. L’allevamento biologico è fortemente legato alla terra e rispettoso dell’ambiente e degli animali, fino al consumatore finale. La nuova regolamentazione europea sull’agricoltura biologica fa direttamente riferimento alle pratiche di zootecnia in diversi punti, includendo tra gli altri anche quello della formazione del personale che si occupa degli animali che dovrebbe avere le conoscenze di base e l’esperienza necessaria per la salute e i fabbisogni di benessere animale. All’interno di questo concetto ci sono alcune pratiche comuni, tra le quali: accesso permanente all’aria aperta, cibo appropriato ai bisogni nutrizionali e comportamentali, divieto della catena o dell’isolamento, giacigli e stalle adeguate, basso carico di bestiame, limitare i tempi di trasporto.
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